27

a 27 anni ho iniziato a bere il vino,

e forse ora non mi si può dire che ho qualcosa da nascondere

ho iniziato a mangiare gli spinaci e le cipolle di tropea

ho iniziato a credere nei sogni che non ricordo,

perchè ancora oggi mi sveglio ed è tutto svanito, PUF.

ho iniziato a 27 anni, a sorridere agli sconosciuti che ti parlano

senza diffidenza ma con curiosità.

ho capito, a 27 anni suonati, che ho tanto da imparare,

da chiunque, dagli alberi, dal vento, dalla bambina davanti a me che fa i compiti.

a 27 anni, mi son guardato dentro a fondo,

per capire cosa mi ha limitato in questi 26 anni.

cosa mi ha fatto dire: "No, il pistacchio mi stomaca"

oggi invece esserne strettamente dipendente

pregiudizi semplici, forse troppo. incastonati in un anima non sempre facile

o forse semplicemente fragile.

ho imparato che i tempi li stabilisco io con il mio piccolo orologio da taschino.

un pò inceppato ogni tanto, che allunga i tempi fermo in pensieri asettici.

ho imparato che oggi vale più di domani, e che preferisco dirmi

"hai fatto una cazzata enorme" piuttosto che "avresti potuto"

oggi vomito rimorsi, apprezzo le cadute.

ci devo lavorare ancora un pò,

sulla gestione mentale dell'entropia nella mia testa,

dei flussi torrentizi incontrollati dei miei neuroni che ballano e strimpellano

ma non si danno mai una regolata.

eh state buoni ogni tanto.

magari mi ritroverò a scrivere, ho 53 anni e ho imparato a volare!

chi lo sa. ma mi son detto:

a 27 anni,

l'unica cosa che conta è

ricercare, carpire, scovare, intuire,

tuffarmi di testa in tutto, senza domandarmi ma andrà bene? andrà bene per loro?

mollare gli ormeggi verso un giudizio che neanche mi sfiora più

correre, creare quello che elabora questa materia forse grigia

forse azzurra o arancione.

che importa, basta poi accettarsi.

o al massimo colorarsi un pò.